RINVENIMENTO DI UN GATTO FERITO
Nel caso di rinvenimento o avvistamento di un animale ferito, sarebbe meglio evitarne il contatto sia per possibili ulteriori danni alla sua salute, sia per probabili reazioni di difesa nei vostri confronti.
Occorre quindi segnalare immediatamente la sua posizione all’Azienda per i Servizi Sanitari e seguire le loro indicazioni. Se è disponibile un veterinario, sarà lui o il cinovigile a soccorrere l’animale, altrimenti in situazioni apparentemente più semplici potrebbe essere lo stesso rinvenitore a portare l’animale nella clinica più vicina o in quella indicata dall’ASL stessa. Invitiamo comunque a rivolgersi sempre all’Asl e a seguire le loro indicazioni.
Per gli animali selvatici è invece necessario contattare il numero d’emergenza 112 che vi metterà poi in contatto con gli enti competenti.
ATTENZIONE!!!
Il periodo delle nascite e delle cucciolate è quello più impegnativo dell’anno, in quanto il lavoro dei volontari aumenta a dismisura così come pure le spese. E’ il periodo in cui i nuovi nati rubano la scena ai gatti più adulti, che dovranno pazientemente aspettare il prossimo autunno o inverno per essere notati…
Ogni anno evitiamo la nascita di migliaia di cuccioli, sterilizzando centinaia di gatti in diversi comuni della zona, ma comunque il nostro lavoro non è mai sufficiente, considerato che il fenomeno del randagismo felino è ancora dilagante.
Ed è per questo che lanciamo un appello a tutti voi:
– SE TROVATE DEI CUCCIOLI CHE PENSATE SIANO STATI “ABBANDONATI” DALLA MAMMA, NON PORTATELI VIA SENZA AVER PRIMA OSSERVATO BENE LA SITUAZIONE.
La madre non abbandonerebbe mai i suoi cuccioli, quindi se non la vedete nei dintorni potrebbe essersi allontanata per andare a procacciarsi del cibo o a farsi un piccolo giro per alleggerire lo stress del periodo dell’allattamento.
Avvicinatevi velocemente ai piccoli e una volta capito se i cuccioli stanno apparentemente bene, ALLONTANATEVI e osservate la scena DA LONTANO: se rimanete accanto alla cucciolata in attesa che la madre si avvicini, questa tenderà a rimanere nascosta o comunque si terrà ad una certa distanza per il timore di avvicinarsi. Solo e soltanto se siete certi che la madre sia deceduta oppure non sia tornata dai piccoli per diverse ore continuative – cosa che fa ipotizzare che le sia capitato qualcosa – portate i cuccioli in salvo a casa vostra – se sapete gestirli – oppure rivolgetevi a qualche associazione di zona in grado di prendersene cura (se potete, evitate lunghi spostamenti in macchina ai gatti perchè sono una grande fonte di stress).
– SE INVECE AVVISTATE DEI CUCCIOLI CON LA LORO MAMMA IN UN PUNTO MOLTO PERICOLOSO PER LA LORO INCOLUMITÀ (ad esempio vicino ad una strada molto trafficata, o in qualche tombino o dove vengono impiegati falciaerba o decespugliatori) CONTATTATE QUALCHE ASSOCIAZIONE del posto che, compatibilmente con le proprie capacità, si attiverà per metterli in salvo.
Se non ci dovessero essere associazioni in zona, MANDATE UNA SEGNALAZIONE AL COMUNE indicando se possibile l’indirizzo e descrivendo il punto in cui si trovano.
La Legge Regionale del Friuli Venezia Giulia impone ai comuni di intervenire sia per garantire il benessere animale sia per contrastare il fenomeno del randagismo felino: una volta avvisata l’Amministrazione, sarà quest’ultima a dover prendere delle misure adeguate. Magari tenete d’occhio la situazione.
Sappiate infine che quando portate via una cucciolata da una mamma in allattamento, quest’ultima rischierà di sviluppare un’infezione (mastite) dovuta all’impossibilità di liberarsi del latte che sta continuando a produrre e metterete quindi a rischio la sua salute e forse perfino la sua vita. Inoltre, la gatta tenderà a rimanere incinta immediatamente.
Pertanto, quello che può sembrare un bel gesto di bontà e compassione nei confronti di cuccioli apparentemente abbandonati, quel gesto che ci rende felici di “aver aiutato delle creature indifese” può trasformarsi in un’inconsapevole forma di maltrattamento per una mamma che continuerà disperatamente a cercare i suoi piccoli da un lato e dall’altro per dei cuccioli che dovranno essere allattati artificialmente (e non è affatto la stessa cosa) e che saranno condannati a rinunciare all’imprinting materno che ricevono nelle prime settimane di vita.
E a questo si aggiunge un grande lavoro per i volontari che devono garantire un allattamento regolare sia di giorno che di notte fino allo svezzamento…
Perciò, prima di assecondare lo slancio e l’entusiasmo intrinseco nel salvare delle creature apparentemente in difficoltà, fermiamoci un attimo a riflettere e soprattutto ad osservare.
Perchè l’essere precipitosi o troppo emotivi rischia di fare del male a chi si sta cercando invece di aiutare.
Grazie